Metiusco Rosato
V inificato secondo la tecnica del salasso: una volta diraspato, il pigiato viene posto in criomacerazione per un periodo che va dalle 10 alle 30 ore, dopo di che si salassa il 30% del mosto. Questo particolare procedimento crea un rosato di grande struttura, sorprendentemente fresco ed equilibrato.
Vitigno
Negroamaro
Bottiglia: 70 GL Raccolta vetro
Tappo: 4 PE-LD Raccolta plastica
Capsula: C/90 ALU Raccolta alluminio
Le etichette apposte in fronte e retro bottiglie non sono soggette a smaltimento separato dalla bottiglia in vetro.
Per una corretta raccolta differenziata, segui le indicazioni del tuo Comune
Caratteristiche e curiosità
by Fabio Scarpitti, campione italiano Sommelier
La Vinicola Palamà di Cutrofiano, nel cuore del Salento, è da anni dedita alla vinificazione di uve autoctone con cui produce vini bianchi, rossi e rosati dall'eccellente rapporto qualità/prezzo.
La gamma dei Negroamaro in purezza è piuttosto ampia e variegata: il nome di questo vitigno trae origine dalla crasi dei termini niger (lat. “nero”) e mavrós (gr. “nero”), il cui significato rispecchia appieno le caratteristiche di un’uva ricca di antociani e tannini e dal retrogusto di frutto rosso amaricante, quasi nero. Questa varietà si esprime al meglio se allevata ad alberello, possibilmente su terreno calcareo ed argilloso, che rilasci l'umidità accumulata nei periodi di maggior caldo e siccità.
La forma di allevamento ad alberello, mutuata dalla tradizione greca, rimane molto bassa: questo rende minima la distanza fra apparato radicale e fogliare, ottimizzando al massimo le scarse disponibilità idriche tipiche dei climi meridionali. Fino agli anni '60, in queste zone si producevano per lo più vini da taglio, destinati ai produttori del nord Italia e della Francia, che li utilizzavano per conferire colore ed alcolicità ai vini spesso scarni
prodotti nelle loro zone, principalmente a base di Merlot e Cabernet Sauvignon.
Com’è ovvio, questo tipo di mercato non stimolava in alcun modo i produttori locali alla ricerca della qualità; a partire dal 1957, la rinuncia da parte dei produttori del nord ad utilizzare questo vino per il taglio ha posto i viticoltori locali di fronte ad una scelta obbligata: produrre meno, aumentare la qualità e valorizzare autonomamente il vitigno in questione.
Il Metiusco Rosato rappresenta l'apice della bontà di questo vitigno nella sua versione rosata: è ottenuto per salasso, dopo che l'uva pigiata subisce criomacerazione per circa 10/30 ore; questo procedimento consente di estrarre colore e profumi per mezzo dell'azione del freddo. Il 30% del mosto viene separato per caduta e, in seguito, sottoposto a fermentazione in acciaio inox. Il risultato è un vino ricchissimo di frutta rossa (lamponi e ciliegie su tutti), fiori (rosa e viola) e agrumi (leggera scorza d'arancia). Al palato è sapido, secco, concentrato, con una personalità eterea ma di grande impatto. Gran bel rosato, bravo Ninì!
Testo di Fabio Scarpitti per Scarpitti Distribuzione snc ©
Abbinamenti
Perfetto anche con carni bianche, ma in generale la vocazione principale di questo vino è con primi piatti a base di verdure con utilizzo di pomodoro fresco o passato, guazzetti di pesce e crostacei. Un astice alla catalana, per intenderci, sarebbe perfetto. Ottimo anche in abbinamento alla pizza.
Testo di Fabio Scarpitti per Scarpitti Distribuzione snc ©