Ogni pratica agricola che riguarda la cura del vigneto è sinonimo di un’attenzione mai data per scontata perché ogni momento è determinante per la pianta e il suo terreno e ogni cosa ha la sua motivazione.
Questo è il primo anno di lavoro sugli impianti all’interno di Tenuta Pellegrino (sulla Sogliano-Aradeo). L’ultimo vigneto che abbiamo potato è quindi l’ultimo a entrare nella grande famiglia di Vinicola Palamà. Si tratta di due appezzamenti: uno di 17 anni, interamente di Primitivo, e uno (19 anni) di Primitivo e Negroamaro.
L’impianto in questione è cordone speronato singolo con circa 4 coni produttivi per pianta. La potatura appena terminata ci ha fatto apprezzare il vigore di queste piante facendoci già immaginate i possibili cambiamenti che in futuro si potranno apportare al vigneto per gestire al massimo le potenzialità di queste piante.
Intanto stiamo procedendo con il sovescio, tecnica di concimazione del tutto naturale che comporta la coltivazione nei filari di alcune piante, diverse in base all’obiettivo agronomico, che, nel momento della fresatura, saranno integrate al terreno. In questo caso abbiamo prediletto la favetta che renderà il terreno ricco di azoto.
Il vigneto diviene luogo magico anche nella semplicità di un’arte antica che alimenta una passione senza tempo.