75 Vendemmie
N el 1936 mi padre Arcangelo si innamora di una vigna e dei suoi frutti. Con la stessa passione, io e i miei figli onoriamo il suo lavoro. Con rispetto, con affetto.
Ninì Palamà
Nato nel 2011 per festeggiare i 75 anni della cantina. Il nostro miglior Negroamaro.
Vitigno
Negroamaro
Bottiglia: 71 GL Raccolta vetro
Tappo: 4 PE-LD Raccolta plastica
Capsula: C/90 ALU Raccolta alluminio
Le etichette apposte in fronte e retro bottiglie non sono soggette a smaltimento separato dalla bottiglia in vetro.
Per una corretta raccolta differenziata, segui le indicazioni del tuo Comune
Caratteristiche e curiosità
by Fabio Scarpitti, campione italiano Sommelier
L'azienda agricola Cosimo Palamà di Cutrofiano, nel cuore del Salento, è da anni dedita alla vinificazione di uve autoctone con cui produce vini bianchi, rossi e rosati dall'eccellente rapporto qualità/prezzo.
La gamma dei Negroamaro in purezza è piuttosto ampia e variegata: il nome di questo vitigno trae origine dalla crasi dei termini niger (lat. “nero”) e mavrós (gr. “nero”), il cui significato rispecchia appieno le caratteristiche di un’uva ricca di antociani e tannini e dal retrogusto di frutto rosso amaricante, quasi nero. Questa varietà si esprime al meglio se allevata ad alberello, possibilmente su terreno calcareo ed argilloso, che rilasci l'umidità accumulata nei periodi di maggior caldo e siccità.
La forma di allevamento ad alberello, mutuata dalla tradizione greca, rimane molto bassa: questo rende minima la distanza fra apparato radicale e fogliare, ottimizzando al massimo le scarse disponibilità idriche tipiche dei climi meridionali. Fino agli anni '60, in queste zone si producevano per lo più vini da taglio, destinati ai produttori del nord Italia e della Francia, che li utilizzavano per conferire colore
ed alcolicità ai vini spesso scarni prodotti nelle loro zone, principalmente a base di Merlot e Cabernet Sauvignon. Com’è ovvio, questo tipo di mercato non stimolava in alcun modo i produttori locali alla ricerca della qualità; a partire dal 1957, la rinuncia da parte dei produttori del nord ad utilizzare questo vino per il taglio ha posto i viticoltori locali di fronte ad una scelta obbligata: produrre meno, aumentare la qualità e valorizzare autonomamente il vitigno in questione.
Nella gamma dei Negroamari di Palamà il 75 Vendemmie si colloca al vertice della piramide qualitativa: è un vino ricco, grasso e molto persistente. Al naso ritroviamo le spezie, che si alternano a sensazioni fumé e boisé, ma anche tanta frutta rossa sotto spirito (ciliegia in primis), sentori di prugna, mora di rovo e marmellata di corbezzolo, oltre ad erbe aromatiche come mirto, liquirizia ed eucalipto. La sensazione tattile di ruvidezza, dovuta ai tannini, è mitigata dalla malolattica in barrique, che ne leviga l’asperità e lascia un retrogusto piacevolmente amaricante.
Testo di Fabio Scarpitti per Scarpitti Distribuzione snc ©
Abbinamento
Per il 75 Vendemmie l'abbinamento con selvaggina appare assolutamente azzeccato; non vi nascondo, però, una certa predilezione per il pecorino leccese stagionato almeno 90/120 giorni: crosta rugosa, pasta dura, odore penetrante e sapore piccante lo rendono perfettamente complementare alla struttura alcolica e glicerica del vino. Se invece preferite qualcosa di più “animale” ed estremo chiedete al vostro formaggiaio di fiducia di procurarvi il pecorino leccese "punto", sulla cui crosta si sviluppano colonie di insetti provenienti da larve depositate sulla superficie del formaggio in fase di maturazione. Proponetelo in occasione di qualche noiosa e insipida cena di vicinato: il successo sarà immediato, così come la certezza che i prossimi inviti a cena saranno declinati da tutti con educazione. Avrete raggiunto il vostro obiettivo
Testo di Fabio Scarpitti per Scarpitti Distribuzione snc ©